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TAPPA 15 Moretti – Cimaferle

Tappa 15

Segnavia: CAI 533
Località di partenza: Moretti m 741 m s.l.m
Località di arrivo: Cimaferle m 690 m s.l.m.
Dislivello in salita: 252 m circa
Dislivello in salita: 303 m circa
Lunghezza: 9,6 Km 
Tempo di percorrenza stimato, escluse le soste: 3 h 30 m circa 
Difficoltà: Escursionistico


DESCRIZIONE TAPPA

La tappa ha inizio dalla località di Moretti, all’interno della Zona Speciale di Conservazione (ZSC) – Bacino del Rio Miseria. Dal centro del paese si percorre la SP 210 in direzione Acqui Terme; dopo 500 mt circa, in prossimità del cimitero e del campo da calcio, si svolta a sinistra sulla strada sterrata dei Viazzi.  

Questa prima parte di strada carrozzabile si sonda lungo la Costa dei Viazzi in un piacevole ambiente aperto caratterizzato dalla presenza dell’erica (Erica arborea), del ginepro (Juniperus communis), e della roverella (Quercus pubescens).
Giunti all’altezza di uno slargo panoramico in corrispondenza di un altarino dedicato a Sant’Antonio da Padova, si prosegue lungo l’ampia carrozzabile, che scende di quota verso il fondovalle e si inoltra in un bel bosco misto di castagno (Castanea sativa) e conifere.
In breve tempo si raggiunge il rifugio forestale dei Viazzi, sempre aperto e dove si può pernottare all’occorrenza, con annessa area attrezzata e fontana con acqua potabile.
Il percorso continua in leggera discesa fino a giungere al guado sull’incantevole Rio Miseria, oltre il quale incomincia la risalita verso le case di Mongorello; la salita offre bellissimi scorci panoramici sulle alture e sulle vallate al confine con la Liguria.
Oltrepassata una piccola fonte all’interno della pineta si giunge ad un bivio, dove girando a sinistra si raggiunge in pochi minuti il rifugio forestale Gorello, nei cui pressi transita il sentiero 534 (anello di Cimaferle). 

Dal Rifugio Gorello si prosegue il sentiero su strada sterrata larga che ci porterà in circa 2 km a tornare sulla SP 210, direzione Acqui Terme. Gli ultimi 2,5 chilometri sono quindi su asfalto per transitare lungo la frazione di Cimaferle, e con svolta a sinistra verso Fondoferle si raggiunge il punto tappa Albergo Ristorante “Sanfront” (http://www.anticalocandasanfront.it).

Box Informativo Tappa 15

La ZSC (Zona Speciale di Conservazione) “Bacino del Rio Miseria

Il Sito Natura 2000 del Bacino del Rio Miseria è caratterizzato, come gran parte dell’Appennino Piemontese, da rocce  “ofiolitiche” chiamate comunemente “rocce verdi” o “pietre verdi”. Il termine “ofiolitico” (dal greco ophis = serpente e lithos = roccia) è dovuto alle caratteristiche del substrato geologico, spesso verdognolo, screziato, traslucido e unto al tatto, che ricorda la pelle dei serpenti. Si tratta di un insieme di rocce magmatiche e metamorfiche, molto ricche in ferro e magnesio, la cui origine è legata alla solidificazione di magmi provenienti dal mantello terrestre, a cui sono associati lembi di crosta oceanica profonda.
La natura del substrato roccioso, poco favorevole allo sviluppo della vegetazione, in associazione con un clima caratterizzato da una spiccata aridità estiva, contribuiscono a determinare un paesaggio aspro e brullo. 

Gli ambienti prevalenti sono querceti di rovere (Quercus petraea), talora in mescolanza con roverella (Quercus pubescens), secondariamente da castagneti e rimboschimenti; completano la vegetazione forestale alcuni nuclei di pino marittimo (Pinus pinaster), qui probabilmente in una delle rare stazioni piemontesi in cui è spontaneo, oltre a piccole aree coperte da arbusteti. 

La ricchezza floristica non è elevata ma sono presenti specie ad areale mediterraneo rare in Piemonte come Pistacia terebinthus, Helychrisum italicum, Sorbus domestica ed Erica arborea; di notevole interesse è la presenza di alcuni esemplari della rara quercia sempreverde Quercus crenata

Per quanto riguarda la fauna è nota la presenza del gufo comune (Asio otus), dell’allocco (Strix aluco), della poiana (Buteo buteo),del gheppio (Falco tinnunculus) e del biancone (Circaetus gallicus) probabilmente nidificante, mentre lungo i torrenti che solcano il bacino è facile incontrare il merlo acquaiolo (Cinclus cinclus).

Nel torrente Erro, poco a valle del Rio Miseria, sono presenti il barbo comune (Barbus plebejus), la lasca (Chondrostoma genei), il cobite (Cobitis tenia), il vairone (Leuciscus souffia), tutelati dalla Direttiva Comunitaria “Habitat”. 

L’erpetofauna della ZSC è altrettanto ben rappresentata: di particolare rilievo la presenza della natrice tassellata (Natrix tessellata) e della natrice viperina (Natrix maura). Sono segnalati inoltre la vipera comune (Vipera aspis), il colubro di Riccioli (Coronella girondica), la natrice dal collare (Natrix natrix), il tritone appenninico (Triturus alpestris apuanus), e la rana ridibonda (Rana kurtmuelleri), specie alloctona originaria dei Balcani.

Foto

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