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TAPPA 19 Spigno Monferrato – Roccaverano

Tappa 19

Segnavia: CAI
Località di partenza: Spigno Monferrato 217 m s.l.m
Località di arrivo: Roccaverano 759 m s.l.m.
Dislivello in salita: 575 m circa
Dislivello in salita: 60 m circa
Lunghezza: 12,6 Km 
Tempo di percorrenza stimato, escluse le soste: 4,15 ore circa 
Difficoltà: Escursionistico

Total distance: 12704 m
Max elevation: 755 m
Min elevation: 179 m
Download file: Tappa19.gpx

DESCRIZIONE TAPPA

La tappa ha inizio in corrispondenza dell’abitato di Spigno Monferrato, percorrendo corso Roma si svolta a destra e si prosegue in leggera salita lungo viale Barosio. Raggiunta la regione Abbazia Nuova, si perviene, in discesa, al Ponte Medioevale sulla Bormida di Spigno: un pannello posto all’ingresso ne racconta la storia. Il ponte è costruito in pietra arenaria e sorregge anche due cappelle, una delle quali, di forma circolare, è dedicata a San Rocco.

Superato il ponte si prosegue su strada asfaltata, circondati dalle coltivazioni; sul lato destro, in prossimità di un cancello, un secondo pannello ricorda la presenza dell’impianto di una chiesa, parte della più vasta Abbazia di San Quintino: l’edificio si intravede tra la vegetazione, ma non è possibile avvicinarsi.

Raggiunto l’incrocio, in corrispondenza del quale si svolta a sinistra ignorando le indicazioni per Mombaldone e località Bricchetto, si percorre un breve tratto in discesa, si devia a destra (indicazioni per Sabbioneto – Barbere), si costeggia la ferrovia per circa 600 metri e si svolta nuovamente a destra (indicazioni per Località Basi), proseguendo in salita. Il paesaggio rurale  attraversato è caratterizzato da cascine isolate, coltivi, impianti di pioppo ibrido e di nocciolo.

L’ingresso del cammino nella Zona Speciale di Conservazione “Langhe di Spigno Monferrato” è segnato dalla morfologia  della formazione a calanchi, dove la  vegetazione rada si alterna a lembi di bosco nei quali la componente arborea è costituita da roverella (Quercus pubescens), orniello (Fraxinus ornus), carpino (Ostrya carpinifolia), castagno (Castanea sativa), pino nero (Pinus nigra) e robinia (Robinia pseudoacacia). Il percorso, molto panoramico, è accompagnato dal profumo del timo (Thymus vulgaris)  e dalle colorate fioriture primaverili della ginestra odorosa (Spartium junceum) e della ventaglina di Montpellier (Aphyllanthes monspeliensis), presenze mediterranee favorite dal clima particolarmente caldo che caratterizza l’area. In località Crose è necessario abbandonare l’asfalto e proseguire lungo una strada bianca che conduce all’agriturismo Crose, individuato come punto di sosta del cammino. Lo sterrato, lungo il quale è possibile ammirare, oltre alla citata ventaglina di Montpellier, la fioritura di alcune specie di orchidee, si inoltra nel bosco per circa 2,5 km e si interrompe in corrispondenza di una borgata, dove la tappa abbandona la Zona Speciale di Conservazione e, svoltando a sinistra, ritorna su asfalto (strada comunale della Langa) seguendo per un breve tratto il tracciato CAI 502.

Alternando tratti in lieve salita e discesa, si cammina immersi  nel paesaggio di collina, tra prati e coltivi: lungo i versanti sono visibili le fasce terrazzate recentemente recuperate. Si ignora sulla destra l’incrocio con la strada provinciale 125, si passa accanto all’azienda agricola Traversa e si prosegue per circa 2 km, fino all’incrocio con la strada provinciale 4, raggiunto il quale si svolta a destra e in pochi minuti si perviene all’abitato di Roccaverano. Questo ultimo  tratto della tappa si sovrappone brevemente  ai tracciati CAI 501, 501D e 503. 

Il borgo di Roccaverano rappresenta la località di riferimento per la zona di produzione del formaggio con Denominazione di Origine Protetta “Roccaverano” e ospita la sede dell’omonimo Consorzio. Custodisce monumenti di pregio che meritano di essere visitati:  la Chiesa di S. Maria Annunziata, il cui progetto di facciata è attribuito all’architetto Donato di Angelo di Pascuccio, detto il  Bramante, la chiesa di S. Giovanni Battista e i resti del Castello, all’interno dei quali sorge la torre a base circolare, visibile anche in lontananza. 

Box Informativo Tappa 19

La ZSC (Zona Speciale di Conservazione) “Langhe di Spigno Monferrato

La Zona Speciale di Conservazione “Langhe di Spigno Monferrato”, istituita dalla Comunità Europea per la Rete Natura 2000, è situata nell’alta Langa, in un’area contraddistinta da una morfologia complessa, generata dall’intensa erosione meteorica di rocce tenere quali marne, sabbie ed arenarie. I rilievi risultano piuttosto eterogenei, caratterizzati da un alternarsi di pendii e di crinali a profilo arrotondato, ma anche dalla presenza in ampie aree di calanchi. 

La territorio è ampiamente boscato, soprattutto sulle creste e sulle porzioni più alte dei rilievi; prevalgono i querceti di roverella (Quercus pubescens) con pino silvestre (Pinus sylvestris), ai quali si accompagnano cerrete, formazioni di carpino nero (Ostrya carpinifolia), castagneti e ridotti cespuglieti. Il paesaggio dei fondivalle è invece caratterizzato da un mosaico di ambienti in cui prevalgono i coltivi, frutteti e vigneti, e magre formazioni prative conseguenti all’abbandono dell’agricoltura che assumono ora un elevato valore naturalistico. 

L’interesse specifico della ZSC è legato alla presenza di una caratteristica flora termoxerofila, con elevata presenza di elementi mediterranei e sub-mediterranei: Filago pyramidata, inserita nella Lista Rossa italiana, terebinto (Pistacia terebinthus), sorbo domestico (Sorbus domestica), ginestra odorosa (Spartium junceum) e elicriso (Helichrysum italicum). 

Tra gli habitat di interesse comunitario sono presenti i prati xerici a Bromus erectus, che per l’abbondante fioritura stagionale di orchidee sono classificati come prioritari ai sensi della Direttiva “Habitat”. 

La morfologia e le particolari condizioni climatiche rendono il territorio particolarmente favorevole ad ospitare numerose specie di rettili: ne sono state rilevate infatti ben nove, di cui cinque di interesse comunitario. Spicca la presenza di specie di Direttiva “Habitat” poco diffuse in Piemonte, come il saettone (Zamenis longissimus) e la natrice tassellata (Natrix tessellata), e altre tipicamente mediterranee come la natrice viperina (Natrix maura) e la luscengola (Chalcides chalcides). 

Nelle zone umide lungo la Bormida di Spigno e lungo i torrenti che solcano il territorio del Sito Natura 2000, sono stati rilevati anche 4 anfibi: il rospo comune (Bufo bufo), la rana di Lessona (Rana lessonae), la salamandra pezzata (Salamandra salamandra) ed il tritone appenninico (Triturus alpestris apuanus). 

L’avifauna conta 25 specie, tutte nidificanti e per la gran parte legate ad ambienti forestali.

Foto

Galleria fotografica della TAPPA 19 Spigno Monferrato – Roccaverano – Cammino Piemonte SUD

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